FILIPPO ROSSI. 17 MAGGIO - 31 AGOSTO. LES GALERIES MARVAL ANTIQUE & CONTEMPORARY ART
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FILIPPO ROSSI

17 maggio 2024 | 20 giugno 2024

Neuchâtel - Passage Marval, 1 - tel. +41 32 710 10 04 - [email protected]

Catalogo illustrato in Galleria in omaggio ai clienti

ATTENZIONE !
La mostra è stata prorogata fino al 31 agosto 2024.

Les Galeries Marval si trovano nel cuore del centro storico di Neuchâtel e fanno parte di un complesso architettonico risalente al XII secolo. Conosce il nome "Cour Marval", il nome del suo primo ministro. Nel corso dei secoli la Corte Marval ha avuto diversi proprietari. È stato spettatore e attore della storia della città di Neuchâtel e resta una costruzione simbolica del quartiere, destinata ai residenti e ai turisti. Pezzi antichi e conservati: decorazioni pittoriche raffiguranti scene di chasse e colonne risalenti all'epoca romana e perfettamente conservate. Celles-ci avvisa i visitatori del centro commerciale. Aujourd'hui, Les Galeries Marval ont leur siège à l'intérieur de la Cour Marval. L'agit di una galleria con negozi qui s'étend sur due livelli. Progettato nel 1987 e inaugurato nel 1993, è stato animato da una profonda e importante trasformazione volta a riqualificare e sviluppare un luogo di incontro con la città. Inoltre, è aperta una Galleria d'arte. La struttura dispone di un ristorante wine-bar che offre esclusiva cucina italiana e di appartamenti dove degustarla, qui potrete gustarla dai cortili e durante i lunghi soggiorni.

Filippo Rossi. Una Passione contemplativa.

 

Come molti predecessori fiorentini del Rinascimento, Filippo Rossi è un artista a tutto campo che ormai da trent’anni crea ed espone, scrive ed insegna, reinventandosi continuamente all’interno di un percorso di singolare coerenza intellettuale e stilistica. Come gli artisti del passato, poi, è dotato di stupefacente energia, come testimonia la sua fittissima Cronologia espositiva, che documenta la sua variegata ed incessante attività dagli anni 1990 fino al presente: mostre collettive e personali; partecipazione a concorsi a livello nazionale; collaborazioni con enti ecclesiali, accademici e commerciali, con studi architettonici e case editoriali; corsi, conferenze, saggi, video.

Tutto questo poi – ancora sulla falsariga dei grandi della storia – senza mai tradire l’indole contemplativa della sua arte. Soprattutto a partire dal 1998 Rossi espone, pubblica e spiega le sue opere in tutta la penisola italiana – a Milano, Roma, Firenze, Torino, Novara, Vicenza, Bergamo, Parma, Bologna, Trento, Bolzano, Caltanissetta, Monreale – ed è molto presente all’estero: in Romania, Germania, Svizzera, Francia, Marocco, Stati Uniti e Cina.

Nell’estate del 2019 ebbe incontri a Beijing e Shenzhen con direttori di musei pubblici, universitari e commerciali interessati a realizzare una sua mostra personale in più sedi l’anno seguente: un progetto, questo, purtroppo rimandato dalla pandemia COVID 19 ma ripreso in quest’anno. Anche in Korea attualmente c’è interesse per una sua mostra a Seul, ancora in fase di definizione.

 

Rossi è sempre stato aperto a nuove esperienze, e di particolare stimolo fu l’invito di fare uno stage presso il Derix Glasstudios di Francoforte, Germania, nel 2011 imparando a tradurre i suoi dipinti in vetrate, Filippo capì la pressoché illimitata duttilità del proprio stile, passando (qualche anno dopo) a produrre gioielli ed oggetti con una tecnica simile allo smalto. Ha compiuto poi una simile ‘traduzione’ in forma tessile, creando paramenti sacri in collaborazione con l’importante ditta bergamasca Atelier Sirio nel 2018. In questa panoramica vanno ricordate anche le doti di Rossi come storico dell’arte oltre che artista – o, meglio, come storico ed artista.

Negli ultimi anni la sua sperimentazione col variare delle superfici dei dipinti in termini di plasticità lo ha portato a creare vere e proprie sculture per la linea di opere di arredo domestico in collaborazione con architetti e designer che lo ha portato a creare il suo brand Magnifice Filippo Rossi, una vera e propria Art Factory a servizio del gusto estetico e del bello da vivere nel quotidiano.

 

Prof. Timothy Verdon

Direttore del Museo dell’Opera del duomo di Firenze

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