PARTICOLARI
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Filippo Rossi - Passione Contemplativa.

Mostra personale - Particolari

16 dicembre 2022 - 10 gennaio 2023

Teatro Niccolini Firenze

Firenze, Venerdì 16 dicembre 2022 è stata una giornata ricca di eventi per l’artista fiorentino Filippo Rossi. Una grande scultura e una ventina di dipinti, alcuni recentissimi, prevalentemente sui toni del grigio, del nero e dell’oro con qualche accenno di colore: è la mostra Particolari, con cui l’artista ha inteso riflettere sul tema della Luce, da sempre centrale nella sua produzione. I lavori sono stati esposti dal 17 dicembre all’8 gennaio 2023 nel foyer del Teatro Niccolini a Firenze. In occasione della mostra, la casa editrice fiorentina Polistampa ha realizzato una sontuosa monografia con il prezioso testo bilingue di Timothy Verdon e intitolata Passione Contemplativa / Contemplative Passion. Ogni anno le edizioni Pagliai Polistampa presentano anche l’opera di un grande artista contemporaneo (ricordiamo tra gli altri Guasti, Faraoni e poi Scatizzi, Loffredo, Alinari, Facchini, Ghelli, Maranghi, Nesi, Possenti, Guarnieri fino ad Annigoni, Talani, Stefanelli) attraverso una mostra e la pubblicazione di un calendario. Ai moltissimi visitatori quest’anno è stato quindi offerto l’oramai famoso Calendario artistico 2023, che quest’anno celebra il 25° dell’evento, con le opere di Filippo Rossi. Il momento magico della serata però è stata la presentazione del volume di Timothy Verdon dal palco del Teatro Niccolini. Ad accompagnare l’autore, oltre a Mauro ed Antonio Pagliai editori di Polistampa e l’artista, c'erano due figure di altissimo livello: il direttore del Museo del 900 Sergio Risaliti e Cristina Acidini, attuale Presidente dell’Accademia delle arti del Disegno. Sergio Risaliti ha preso la parola e nel discorso ha delineato le linee storico-artistiche di riferimento dell'artista: ''...Per Filippo Rossi sono soprattutto 2 gli artisti, forse tre che sono nelle sue corde e che la loro lezione ha studiato, assorbito e interiorizzato in modo approfondito: Rothko, Burri, di cui lui può essere un rinnovatore, un interprete e non escluderei anche Barnett Newman, un grandissimo artista che ha raggiunto attraverso l'astrazione una trasformazione spirituale, un misticismo, una linea biblica piuttosto che evangelica. E' come se Barnett Newman si ponesse difronte al roveto ardente, guardasse la manifestazione di Dio e spaventato dipingesse questi quadri sublimi, eroici che manifestano l'assoluto invisibile...ecco, Filippo Rossi tenta di conciliare in una tecnica pittorica molto raffinata nell'uso di materiali e tecniche, le passioni interiori, la sua interiorità, la sua esistenza, la sua personalità, del suo cammino esistenziale di fede e lo sguardo sul Mistero o sui Misteri della Fede...'

Ha proseguito Cristina Acidini specificando che: '...Ci sono opere di Filippo che si ambientano magnificamente in contesti civili, privati. Ma soprattutto apprezzo molto nella sua attività quello che viene poi viene narrato e descritto nella sua ultima parte del libro, quello cioè della sua 'Officina'... lui che crea e che diffonde la sua modalità artistica in tutti i formati, non solamente nel formato monumentale ma anche in formati più godibili in ambienti civili, e addirittura in piccoli formati. Questo davvero mi ricorda le botteghe del Rinascimento Fiorentino e prima ancora quelle nel Medioevo, quando dall'indirizzo artistico del maestro partivano una raffica di idee che si traducevano nei grandi formati, cicli di affreschi, che all'occorrenza potevano anche tradursi nella miniatura o nell'oggetto d'uso, insomma questa versatilità dell'espressione artistica che raggiunge pubblici diverse, anche attraverso formati diversi l'ho trovato molto, molto interessante perché diciamo che spesso oggi la fama di un artista internazionale è affidata anche al grande o grandissimo formato, al ciclo pittorico sbalorditivo per le dimensioni delle tele. Ma è quando si tiene la qualità anche nel piccolo formato che si riconosce la bontà dell'invenzione, quando l'intera opera di un artista, dal grande al piccolo è attraversata - da quello che Riegl nella scuola di Vienna avrebbe definito un kunstwollen - volontà d'arte, che pervade completamente la creatività dell'artista...' 

Infine ha preso la parola l'autore, Timothy Verdon, che come ha spiegato nella premessa del bellissimo volume, ha raccontato la nascita e l’intreccio di queste due storie; la sua con quella dell’artista che sono alla base della creazione di questo prezioso lavoro editoriale:

 Filippo mi ha affiancato nello sforzo di articolare sul piano metodologico l’intimo rapporto che percepisco tra arte e fede, leggendo le bozze dei miei libri (nella cui stesura ha collaborato qualche volta) e ascoltando (anche molte volte) le mie conferenze come organizzatore e compagno delle mie trasferte in Italia, Europa e America. Da parte mia, essendo da anni vicino a lui, alla sua moglie, ai figli, parenti e amici, credo di conoscere dall’interno la texture della vita di Filippo Rossi, anzi, di farne parte. E se da un lato tale intimità accorcia la distanza richiesta dalla critica, dall’altro garantisce una soggettività informata che, sul piano storico, credo utile; ‘oggettivo’ poi sarà il lettore, che giudicherà sia l’artista che l’amico che qui ne narra la vicenda.

Infine l'artista, che, emozionato, ha ringraziato i presenti e in particolare modo l'autore; il suo pensiero è ben descritto nella locandina della mostra: L’uomo è naturalmente attratto dalla Luce. È così. Nei miei lavori essa diventa elemento di approfondimento che rileva trame, spessori, storture, soprattutto imperfezioni: una superficie sgretolata, una linea storta, un colore indefinito, una ferita...Ed è soprattutto da queste ferite che si creano aperture, necessarie queste per il passaggio della Luce. Questo è il compito della Luce: risvegliare e far rivivere il colore che già possediamo, magari coperto da fosche tinte stratificate negli anni. Anzi, è proprio compito della Luce accogliere, far risplendere, curare e risanare queste imperfezioni fino a renderle pura Bellezza'

All'evento hanno poi presenziato Alessia Bettini, Vicesindaco di Firenze e Assessore alla Cultura e il Presidente di Confartigianato Alessandro Sorani con lo staff direttivo.

Sul Canale Youtube il video dell'evento.

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